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Fitness & Business: i 10 motivi per cui una vita sana aiuta nel business

Ti è mai capitato di notare che molte persone di successo hanno un’immagine “sana”?


Sempre in forma, abbronzati, fisicati, sicuri di sè, pieni di energia, vestiti e curati. Ma come fanno? Me lo sono chiesto mille volte e spesso ho pensato che siccome hanno successo hanno anche un tenore di vita che permette loro di avere tempo, risorse e spazio per dedicarsi ad altro. La loro giornata non si dipana tristemente come quella degli “altri”, sempre in apnea, gli “altri”. Ci sta, pensavo. Hanno i soldi. Loro. E una posizione. Loro. Non sono oberati dall’operatività. Hanno potere decisionale, e soprattutto gente che lavora per loro. Loro. Nessuno gli dice come gestire il tempo, e se vogliono prendersi un’ora per andare in palestra o per giocare a padel lo fanno. Gli altri invece: solo lavora-lavora-lavora-mangiaveloce-dormi5ore-lavora-lavora-lavora. Ripeti da capo 5 giorni a settimana, poi un etereo, effimero, impalpabile, volatile e diafano weekend. E sotto di nuovo, nella macina.


Funziona così. E invece non è così che funziona, anzi. Non ci credi? Te lo dimostro?


Vamos allora, giù il gettone, si parte!


Un mattino di un giorno come tanti, una manciata di anni fa, passo davanti allo specchio dell’armadio, appena uscito dalla doccia e ci ho visto un signore, riflesso in quello specchio.

Fratello, i 40 sono passati (ho pensato) e cominci ad essere messo … da vero quarantenne (ho constatato). Recuperare in tempo per la prova-costume è un casino stavolta, e ogni anno sempre più difficile, fatica sprecata. La forza di gravità tanto vince sul tono della pelle, la birretta serale vince sull’addominale, la rassegnazione batte l’autostima, e la taglia sale ad ogni cambio-armadio stagionale. Tempo? Sempre meno. Non va. Nossignore, non va. Si rischia di fare il giro della boa e di non potere più tornare indietro.


Quindi che fai adesso, bello mio? Rotto il velo, come da manuale di maieutica socratica applicata, accettata la triste condizione si passa all’azione. E mi iscrivo a un corso di crescita personale, perché così magari cresco “dentro” invece di crescere solo nel giro-vita (ho pensato). Detto-fatto. Allora?


KABOOOOM !!!


Mi si è aperto un mondo che manco pensavo esistesse (i programmi di crescita personale), e che mi ha rivelato un dato a cui non avevo fatto ancora caso:


“non ha un bel fisico chi ha successo, ma ha successo chi ha un bel fisico"


Perché? Perché se ne prende cura. Vero. Giuro. Ora, questa non è la sede per elencare tutti i corsi di crescita personale, le piattaforme online, i programmi e le masterclass dei vari guru a cui ho partecipato negli ultimi anni, ma invece è la sede per asserire con chiarezza che è dimostrato - e dimostrabile - che


“il primo passo per crescere è la self-awareness"


Ossia, rendersi conto che ci sei, e rivolgere lo sguardo verso di te, dài, non puoi sempre mettere davanti gli altri, il lavoro, le priorità, i limiti, gli impedimenti e le gabbie, veri o immaginari che siano. Fila, no? Ma allora qual’è la relazione tra un bell’aspetto fisico ed una vita sana e il successo?


Essere in forma richiede impegno, costanza, dedizione, rinunce, sacrifici, pianificazione, accettare le sfide, fare analisi, imparare, aver voglia di uscire dalla zona di comfort e spostare il limite là dove non puoi ancora arrivare oggi.


Se ci pensi l'analogia con il business è forte, quindi vediamo come si può fare tombola migliorando la forma fisica per migliorare la vita privata e professionale con i 10 motivi per cui dovremmo tutti impegnarci a farlo. Tutti, compreso me, perché - ammetto - un po’ di pancetta c’è ancora, ma il bello è avere sempre un obiettivo e gioire nell’impegnarsi per raggiungerlo.


  1. Coscienza di sé: come dicevo la prima pietra da posare per costruire un aspetto healthy è proprio accettare il fatto che ci sei, che sei messo maluccio, e che ti meriti la tua attenzione e le tue cure. Tutti i programmi di crescita personale e professionale, quelli di team building e le terapie di riabilitazione poggiano su aspetti (anche) di coinvolgimento fisico. D’altronde, se ci pensi bene, se non ti rispetti e non ti riservi le giuste attenzioni tu, perché dovrebbero farlo gli altri?

  2. Obiettivo: che l’obiettivo sia perdere dei kili, riuscire correre una mezza maratona senza lasciarci le penne, imparare a giocare a padel, salire al Rifugio Margherita o non perdersi il calcetto del giovedì sera è comunque necessario dedicare impegno ed energie, per ottenerlo quell’obiettivo. Allocare risorse (tempo, energie, denaro, ecc.) ad un progetto è una delle regole fondamentali del buisness planning.

  3. Apprendimento: tenersi in forma obbliga ad informarsi e apprendere, specialmente se devi iniziare, o ricominciare. Ti toccherà imparare qualcosa sulla dieta Keto se vuoi perdere kili in fretta, o sulle scarpe adatte ad un iper-pronatore sovrappeso se vuoi correre senza distruggerti i menischi in una settimana, o prendere qualche lezione se non vuoi farti umiliare ancora a padel dal tuo collega. Nel lavoro funziona allo stesso modo, più sai meno errori fai, meno rischi corri e più facilmente arrivi a meta, che si parli di entrare in nuovo mercato, assumere un collaboratore, acquistare un macchinario o differenziare il prodotto. Devi informarti e studiare.

  4. Costanza: “gutta cavat lapidem” dicevano i latini. E come sempre avevano ragione. Affrontare il cambiamento a muso duro non porta buoni risultati, solo grane. Uscire una domenica a correre per 10 km di botto dopo anni di divano e scrivania è foriero di guai muscolari. Iniziare a correre poco e spesso rafforza i muscoli, ti fa fare il fiato necessario a prolungare le uscite restando nella tua zona cardio, magari senza infartare dopo 700 metri. Sono un appassionato sostenitore del #kaizen e anche se la tentazione di strafare è forte, tanti piccoli passi costanti portano lontano. Fidati.

  5. Pianificazione: obiettivo, studio, costanza e piccoli passi non sono niente senza un collante che li tenga insieme e dia la forza necessaria per arrivare al risultato. La colla qui è il tuo programma a step. Analizzare, studiare per migliorare, applicarsi con costanza, spaccare i macro-obiettivi in step è un piano efficace sia se vuoi tenerti in forma, alimentarti in modo sano e corretto, o per impostare una strategia di business. Se sai pianificare e tenere la rotta del tuo programma di fitness puoi riuscirci anche nel lavoro.

  6. Limiti e comfort zone: rinunciare a un gelato o alla birretta equivale a superare un limite, e non dire di no. Ed è anche una bella escursione fuori dalla comfort zone, ma se vuoi perdere peso o migliorare l’esito del prossimo esame del sangue va fatto. Più tempo stai lì fuori dalla tua bolla di comfort, meno ti pesa starci. Allo stesso modo - ad esempio - parlare in inglese con un cliente, usare l’agenda condivisa online o utilizzare Excel per fare i grafici può rappresentare un limite, perché in fondo ti mette alla prova e ti obbliga a ad affrontare una difficoltà e accettare una debolezza. L’abitudine a mettersi alla prova e a spingere l’asticella sempre più in alto (per restare in ambito di metafore sportive) è il carburante delle persone di successo. Senza scomodare Steve Jobs, Michael Jordan, Elon Musk, Lionel Messi o Richard Branson gli esempi di persone che non si pongono limiti si sprecano, sia nello sport che nel business. Alieni, li chiamano. Ma sono uomini.

  7. Autostima: ma c’è qualcosa di più figo al mondo che sentirsi un dio? Dico, quando ti dai una pacca sulla spalla da solo e ti dici: bravo! Ma che sensazione è? Che iniezione di adrenalina, che voglia di volare, ridere a bocca spalancata e gridare a tutti che hai spaccato! Segnare il goal della vittoria in rovesciata nella partitella di calcetto con gli amici o firmare l’accordo con quel cliente che stai martellando da mesi ti fa quell’effetto, e ti ricarica le pile anche quando eri in riserva sparata. E non solo: più è difficile, più hai sudato, più tempo ci metti e più il petto si gonfia e più hai voglia di rifarlo, meglio e ancora di più. Autostima: se non ci credi tu, perché un altro dovrebbe credere in te? Comincia tu, fatti un favore.

  8. Distrazione e Concentrazione L’ho messa giù un po’ spessa finora, e allora buttiamola un po’ sul frivolo, ché la vita non è solo obiettivi, pianificazione e farsi il mazzo. Fare attività fisica è terapeutico perché se sei sotto pressione e stai per esplodere ti dà una valvola di sfogo. A volte invece hai bisogno di pensare e di non avere niente intorno. Allora uscire a correre, andare in palestra, farsi una partita a padel o camminare in montagna è quello che ti serve per rimettere a posto gli equilibri nella zucca e nel petto, dove batte il cuore.

  9. La chimica: dopamina, endorfina, ti dice niente? L’esercizio fisico scatena reazioni chimiche che ti fanno stare bene. Punto. Cosa c’è da dire di più? Forse che se non ci stai attento poi la dopamina diventa una droga, ne hai bisogno. D’altro canto anche il successo nel lavoro può diventare un'ossessione, ma qui entriamo in una sfera di competenza degli strizzacervelli, e non è il mio pane. Se fai sport o ti prendi cura di te, stai meglio. E basta.

  10. Go social: per restare in tema di leggerezza, se inizi a praticare uno sport, ti iscrivi in palestra o cambi regime alimentare sicuramente avrai a che fare con gente. Gente nuova. Anche se fosse solo online, le tue relazioni sociali ne beneficerebbero e inoltre avresti argomenti nuovi di cui parlare e occasioni per confrontarti, viaggiare e fare esperienze diverse.

OK, fine della corsa. Ti ho convinto? Se avessi una palestra ora ti proporrei uno sconto per iscriverti subito, ma siccome non è così fai esercizio almeno col mouse! E condividi, metti un bel like, e commenta.


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A presto

Dennis

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