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Company & Team Culture. Come creare e sostenere la tua company culture in 10 mosse


Cosa si intende per company culture? La cultura aziendale comprende una varietà di elementi, tra cui l'ambiente di lavoro, la missione aziendale, i valori, l'etica, l’atteggiamento della leadership, le aspettative e gli obiettivi della proprietà, ecc. Non c’è una definizione o una formula, peccato, ma la cultura aziendale si può definire - in modo un po' semplicistico - con il modo in cui le persone di un'organizzazione interagiscono tra loro, i valori che le contraddistinguono, le decisioni che prendono e, soprattutto, il modo in cui lo fanno.


Facciamo un esempio di cultura aziendale? Netflix: uno dei business di riferimento e più innovativi degli ultimi anni, un’azienda di "persone oltre il processo", come si legge nel suo manifesto, in cui la leadership enuncia i valori aziendali a cui si ispira e - per forza di cose - a cui i dipendenti devono fare riferimento. Il manifesto recita: "comunicazione, curiosità, coraggio, passione, altruismo, innovazione, inclusione, integrità e impatto". Questi valori dovrebbero essere sostenuti dai dipendenti in ogni azione e interazione, risultando in un'organizzazione creativa, collaborativa e di successo. In soldoni, se lavori per un’azienda che fa del rispetto per l’ambiente la sua bandiera è difficile che tu mantenga il tuo posto di lavoro se non fai la raccolta differenziata dei rifiuti in ufficio, se stampi 50 volte lo stesso documento o se il tuo stile di vita ed il comportamento che adotti non rispecchiano visibilmente i valori aziendali e non si omologano al comportamento dei tuoi colleghi.


Come si può creare e sostenere un modo di lavorare, comportarsi e interagire che rispecchi ciò che un imprenditore (o un team leader) vorrebbe vedere realizzato? Ecco alcuni consigli per creare una company culture che stimoli il lavoro di squadra e la cooperazione attiva che, qualunque siano i valori, non guasta (e non basta) mai.


  1. Lead by example. Cioè comincia da te, e dai l’esempio. Se ricopri un ruolo di responsabilità e sei il primo che getta cartacce in corridoio, o che fa battute a sfondo sessuale, è difficile che il tuo team si impegni nella raccolta differenziata, o che promuova l’inclusione e la parità. Lavorare sui propri valori e affermarli con l’esempio è il miglior metodo per trasmetterli al team e creare un ambiente ideale.

  2. Chiarezza prima di tutto. Niente di strano, no? Solo buon senso, ma spesso manca. Si ottengono risultati incredibili quando gli obiettivi, le scadenze, le richieste e i limiti sono chiari per tutti. La confusione o l’approssimazione sono il nemico numero uno della costruzione. Se nel team tutti hanno ben chiaro in mente cosa fare, come farlo e chi-fa-che-cosa allora il lavoro è più semplice, veloce ed efficace. Chiarezza fa rima con semplicità. E' inutile creare mille regole ed altrettante eccezioni, si fa solo confusione dando adito ad interpretazioni personali e "creative" delle regole.

  3. Responsabilità. Ognuno deve essere cosciente del proprio ruolo, dei compiti e delle mansioni, e soprattutto del fatto che deve assumersi la responsabilità che il ruolo e le azioni comportano. In particolar modo questo concetto riguarda la leadership, perché come recita un vecchio adagio ... il pesce puzza dalla testa. Viva la saggezza popolare.

  4. Rispetto. C’è poco da aggiungere. Vale in azienda come nella vita di tutti i giorni. Rispetto delle persone, dei ruoli, delle regole, dei limiti. Se hai dei dubbi su come definire il rispetto affidati alla formula super-collaudata "non fare agli altri quello che non vorresti facessero a te". Semplice, chiaro, efficace. Anche il rispetto delle regole sta sotto questo ombrello, perché le regole sono state fatte per garantire - si spera - uguaglianza, possibilità, opportunità e controllo, di conseguenza rispettare le regole è una forma di rispetto verso chi le ha pensate inserendole in un contesto progettuale, e verso tutti quelli che le rispettano.

  5. Obiettivi. Lavora con il gruppo per condividere gli obiettivi individuali, del team e dell’azienda, e per assicurarti che tutti siano sul pezzo. Non sempre un obiettivo si può raggiungere nei modi e nei tempi stabiliti o ipotizzati, quindi è fondamentale confrontarsi periodicamente con il team e con i singoli per condividere in modo sistematico le informazioni e apportare le dovute modifiche al piano di azione e alle priorità legate agli obiettivi.

  6. Pazienza. Si sa, quando hai a che fare con la gente la pazienza è oro. Mettere in atto un piano di azione a cui tutti contribuiscono richiede tempo, tentativi, fallimenti e aggiustamenti, quindi è necessario avere pazienza, oltre che insegnarla e coltivarla. Rome wasn’t built in a day, come dice la canzone dei Morcheeba. Il fallimento è il migliore maestro, a proposito di citazioni, e si potrebbe andare avanti all'infinito ma il punto è che: più si ha pazienza, più si va a fondo e più aumenta la qualità del lavoro svolto.

  7. Riconoscimento. L'autostima è il miglior carburante per la voglia di fare, e per l’ambizione di spostare l’asticella sempre un po' più in alto. Riconoscere il valore del lavoro e valorizzare i successi dei singoli è una strategia vincente per sostenere la performance tramite la crescita dell'autostima. Non costa niente dare un riconoscimento e celebrare i progressi, o un obiettivo centrato in pieno. Il successo di uno è una grande vittoria per tutti. Quando un giocatore segna un goal tutti corrono ad abbracciarlo e festeggiano, sia i compagni in campo che la panchina, senza contare i tifosi allo stadio, e quelli che guardano la partita da casa o al bar. Il business ha tanto da imparare dallo sport da questo punto di vista, ma non è mai troppo tardi.

  8. Motivazione. Per contribuire ad un progetto con tutto il proprio potenziale bisogna crederci, sentirsi utili e coinvolti, bisogna appartenere. Il senso di appartenenza è il perno su cui fa leva il concetto di team, senza di cui non c’è possibilità di far rendere al massimo del proprio potenziale il tuo team, inteso come somma esponenziale delle skills dei singoli. Questa volta la metafora non è sportiva, e vorrei citare una frase che il direttore di Jetro Italia, Seiji Yasukochi, ripeteva spesso: “I samurai non sono pronti a morire in battaglia per denaro, ma per difendere ciò a cui appartengono.” Clint Estwood invece lo direbbe così, masticando il suo sigaro “Dài a quattro bastardi qualcosa in cui credere, e ti seguiranno anche all’inferno”. Comunque sia è chiaro, no? Se qualcuno non ci avesse creduto veramente, l'uomo non sarebbe mai andato sulla luna.

  9. Condivisione. Chiedere “cosa ne pensi” o “come ti fa sentire”, “come lo vedi” crea un clima favorevole allo scambio empatico di informazioni e di punti di vista, il che produce un R.O.I. molto alto in termini di qualità dei processi attuativi, e di problem-solving. Ogni membro del team ha un ruolo, una mansione e delle competenze esclusive, quindi ha una visione profonda su determinati aspetti o questioni che gli altri non possono avere. Dare a tutti la possibilità di contribuire condividendo un punto di vista specifico aumenta il valore dei singoli, che apprendono dalla specificità degli altri, e di conseguenza cresce esponenzialmente anche il valore del gruppo.

  10. Supporto. "Se non sai giocare per la squadra vai a giocare a ping-pong", diceva il mio allenatore di rugby a chi non passava la palla al compagno meglio piazzato. E aveva ragione. Non tutti sanno integrarsi in una squadra, infatti, ma fare tutto ciò che è possibile per creare inclusione e supportare l'integrazione è un dovere della leadership. Il supporto reciproco (giocatori titolari, riserve, allenatore, società, magazzinieri e tifosi compresi) è proprio il fondamento stesso della squadra, che simboleggia ed esprime alla massima potenza l’unione delle forze e delle competenze specifiche allo scopo unico di raggiungere un obiettivo a cui un singolo non potrebbe arrivare.


Quale di questi punti ti sembra più difficile da attuare nella tua azienda o nel tuo team? Commenta sui social e condividi il post, share if you like, I like if you share !!!!


A presto!

Dennis

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